Rafael Leao continua a essere il giocatore più decisivo del Milan, ma la sua gestione lascia molti interrogativi.
Il Milan si aggrappa ancora una volta a Rafael Leao per uscire da un momento complicato. Il talento portoghese ha deciso la sfida contro il Lecce, entrando dalla panchina e risultando determinante per la vittoria finale. Un copione già visto nelle recenti gare contro Empoli e Verona, dove la sua velocità e tecnica hanno fatto la differenza contro squadre stanche e allungate.

Leao, tra motivazioni e rischi di accanimento
Eppure, nonostante il suo impatto evidente, la gestione dell’ex Lille solleva più di una perplessità. Perché il Milan, in un momento così delicato della stagione, continua a farne a meno dall’inizio in diverse partite? Possibile che il miglior giocatore della rosa venga considerato un’alternativa e non un punto fermo?
Sin dal suo arrivo a Milano, Leao è stato un giocatore discusso: talento puro ma spesso discontinuo, capace di accendere le partite con una giocata ma anche di attraversare momenti di apparente apatia. Proprio per questo, gli allenatori che si sono succeduti hanno cercato diversi modi per stimolarlo.
Fonseca aveva parlato di una strategia per responsabilizzarlo, alternando titolarità ed esclusioni, e ora Conceição sembra proseguire sulla stessa linea. Ma fino a che punto questa gestione è davvero un metodo per spronarlo e non una scelta che rischia di diventare un problema? Quando il Milan si è trovato in difficoltà, Leao è stato sempre il primo a pagare, finendo spesso in panchina o subendo critiche indirette.
Il mercato incombe: serve una presa di posizione chiara
C’è però un altro aspetto da considerare: Leao non è solo il miglior giocatore del Milan, ma anche uno dei principali asset economici del club. Appena 18 mesi fa ha rinnovato il contratto diventando il più pagato della rosa e ricevendo la maglia numero 10, un chiaro segnale di centralità nel progetto.
Eppure, nelle ultime settimane, qualcosa sembra essere cambiato. Chelsea e Barcellona hanno già mostrato interesse, mentre il suo agente, Jorge Mendes, sta lavorando su possibili scenari futuri. In questo contesto, il Milan deve chiarire le proprie intenzioni: vuole ancora costruire il futuro attorno a Leao o sta preparando il terreno per un’eventuale cessione?
L’ambiente rossonero, i tifosi e lo stesso giocatore meritano una risposta chiara. Perché perdere Leao, senza una strategia precisa, potrebbe rappresentare un passo indietro difficile da colmare.